Da poco più
di una settimana, in rete, abbiamo potuto riscontrare una diffusione virale - la
più grande della storia del web - di un video, di poco meno di mezz'ora, che
ha l'obiettivo di rendere famoso un personaggio ai più sconosciuto: Joseph
Kony.
Ma analizziamo
i fatti, quello che il video ci mostra: il mediometraggio, degno di un film
hollywoodiano, costato poco meno di 700mila dollari, inizia con una carrellata di ciò che sta caratterizzando gli
anni Dieci del Duemila: ognuno di noi, attraverso il PC, ha una finestra sul mondo che lo collega con tutti gli altri, con un click possiamo far conoscere il nostro pensiero potenzialmente a tutti quanti in possesso di un accesso internet, il Web 2.0 è uno strumento rivoluzionario e i governi tremano di fronte all'incapacità di controllo su questo strumento. il messaggio è uno: "Tu puoi cambiare le cose, se lo vuoi!"
Dopo questa carrellata di immagini che dura quasi quindici minuti (metà del video), conosciamo il cattivo protagonista del video.
Joseph Kony
è leader del Lord's Resistance
Army (LRA), un esercito
ribelle, che da anni, nell'indifferenza mondiale, mira ad instaurare in Uganda
un regime teocratico distorto basato sulla visione personale del leader Kony
sui dieci comandamenti cristiani.
Kony si è
macchiato dei peggiori crimini di guerra, compreso quello di aver sequestrato circa 30000
bambini, strappandoli alle loro famiglie e avviandoli alla vita di soldati.
Questa testimonianza
toccante ci giunge attraverso Jacob, un ragazzo ugandese che ha conosciuto l’orrore
della guerra civile.
Ma cosa
possiamo fare noi, semplici youtubers,
per contribuire alla cattura di questo malvagio individuo? È presto detto:
Donare! Donare denaro, condividere il video per rendere Kony famoso a tutto il
mondo, per rimuovere l’ignoranza e interrompere l’atteggiamento di indifferenza
mantenuto dai governi della parte ricca del mondo. L’obiettivo dell’associazione
no-profit, Invisible Children Inc., è di fare pressioni sul governo USA,
affinché si impegni nella cattura del cattivo.
La presidenza Obama ha recentemente inviato 100 consiglieri militari in Uganda, non molto
differenti da quelli inviati 50 anni fa in Vietnam che fecero gridare
(giustamente) allo scandalo.
Questa parziale
“vittoria” di questi “pacifisti”, però, ancora non basta: per non far cadere
nel dimenticatoio quello finora fatto bisogna raccogliere denaro, bisogna
finanziare l’operazione militare, legittimare l’intervento militare degli Stati
Uniti in Uganda, facendolo pagare direttamente ai cittadini convincendoli che quello che stanno facendo sia la cosa giusta.
Purtroppo,
finita la visione del video, termina la raccolta di informazioni da parte di
una buona fetta dell’utenza di internet: il messaggio che questa organizzazione
no-profit trasmette non può essere sbagliato, necessariamente deve essere
qualcosa di giusto, i buoni soldati bianchi americani andranno nel continente
nero e prenderanno a calci il cattivo ribelle.
Analizzando i
dati, qualche perplessità in me è nata, lo confesso.
Innanzitutto
l’azione del LRA in Uganda è praticamente assente dal 2006, quando l’esercito
regolare ugandese lo ha scacciato dal territorio nazionale, ora, il gruppo di
ribelli, ridotto ad un manipolo di poco più di un centinaio di individui, è sparso tra Sud-Sudan, Congo e Repubblica Centrafricana.
Non si hanno
da tempo notizie dell’ubicazione di Joseph Kony.
Sembra
strano che una Organizzazione no-profit cerchi l’appoggio dell'esercito americano, che storicamente non è famoso per le sue buone maniere nei paesi
in cui avvia operazioni militari.
Altro dato
che non può non generare perplessità sono i recenti studi geologici che testimoniano la
presenza di un giacimento di 2,5 miliardi – 6 nelle previsioni più ottimistiche
– barili di petrolio situato sotto la regione dei Grandi Laghi. Attualmente il
giacimento non è sfruttabile proprio a causa dei numerosi conflitti
etnico-politici che affliggono il Corno d’Africa: quale modo migliore di un
insediamento stabile da parte di forze militari statunitensi per accaparrarsi
questa ricca fonte di combustibile?
Altre opinioni
descrivono l’atteggiamento degli Stati Uniti come una strategia politica per aumentare la
sua influenza nel continente africano sempre più controllato dalla superpotenza
cinese, ormai sempre più importante in Africa. La Cina dipende in maniera sempre
più decisiva dall'Africa e rappresenta un partner meno condizionante rispetto
ad Europa e Stati Uniti per il continente nero. La Cina punta ad uno sfruttamento
subdolo, ma contemporaneamente supporta lo sviluppo africano: l’America sta
perdendo la sua influenza sul continente nero e questo non può essere accettato
dal governo statunitense.
Personalmente, credo che il Web 2.0 fornisca degli strumenti davvero potentissimi: a livello locale abbiamo potuto assistere a mobilitazioni di massa e creazioni di gruppi uniti da ideali comuni, per citarne uno, “il Popolo Viola”. Se volessimo guardarci intorno, troveremmo “Occupy Wall Street” e le sue varianti nelle città europee, le mobilitazioni in Russia in occasione delle recenti elezioni, tutte le rivoluzioni della primavera araba… insomma il Web e i social media abbattono la pigrizia, fanno aprire gli occhi alle persone, non sono causa, ma mezzo per le mobilitazioni. Questo strumento nelle mani sbagliate produrrebbe certamente danni e, forse Kony è un primo esperimento di manipolazione sociale di massa.
Certamente
la figura di Joseph Kony non è un'invenzione, esiste, si è macchiato di crimini terribili e
assicurarlo alla giustizia sarebbe una cosa che non ci farebbe certo
dispiacere, ma non risolverà il problema dei bambini soldato in
Africa, questo è sicuro…
Intanto, Jason Russel, regista del film e figura di spicco dell’associazione è stato internato all’ospedale psichiatrico di San Diego per esaurimento nervoso, colto a masturbarsi nudo in pubblico. Che siano rimorsi di coscienza? Incapacità nel reggere il peso della popolarità? Staremo a vedere.
bello quest'articolo. ma quali sono le tue fonti? intendo i dati a cui ti riferisci?
RispondiEliminaAlcune informazioni, in particolare la politica che porta avanti la Cina, mi sono state riferite da amici che sono sul posto, non solo in Uganda, ma pure Tanzania, Congo e Zambia, che effettivamente hanno riscontrato una presenza cinese sempre più invadente sul territorio, ma si trovano anche su internet queste informazioni, per citarti uno dei primi articoli che ho trovato adesso digitando "Africa Cina" su Google http://www.galileonet.it/articles/4f3d020072b7ab0c5300002c
RispondiEliminaSul petrolio in Uganda ho utilizzato Internet, in particolare un report realizzato da International Alert, un'organizzazione indipendente che da 25 anni ha come obiettivo la pace.
Le informazioni riguardanti Kony e il suo esercito si trovano sempre in rete, tra le fonti ho consultato, ad esempio
http://topics.nytimes.com/top/reference/timestopics/organizations/l/lords_resistance_army/index.html
E per quel che riguarda la figura di Jason Russel in ospedale psichiatrico, il video è disponibile su YouTube, ma non te lo linko (ahahah)
Spero di aver risposto alle tue domande, così non fosse, scrivimi pure :)