domenica 18 marzo 2012

Kony 2012


Da poco più di una settimana, in rete, abbiamo potuto riscontrare una diffusione virale - la più grande della storia del web - di un video, di poco meno di mezz'ora, che ha l'obiettivo di rendere famoso un personaggio ai più sconosciuto: Joseph Kony.

Ma analizziamo i fatti, quello che il video ci mostra: il mediometraggio, degno di un film hollywoodiano, costato poco meno di 700mila dollari, inizia con una carrellata di ciò che sta caratterizzando gli anni Dieci del Duemila: ognuno di noi, attraverso il PC, ha una finestra sul mondo che lo collega con tutti gli altri, con un click possiamo far conoscere il nostro pensiero potenzialmente a tutti quanti in possesso di un accesso internet, il Web 2.0 è uno strumento rivoluzionario e i governi tremano di fronte all'incapacità di controllo su questo strumento. il messaggio è uno: "Tu puoi cambiare le cose, se lo vuoi!"
Dopo questa carrellata di immagini che dura quasi quindici minuti (metà del video), conosciamo il cattivo protagonista del video.
Joseph Kony è leader del Lord's Resistance Army (LRA), un esercito ribelle, che da anni, nell'indifferenza mondiale, mira ad instaurare in Uganda un regime teocratico distorto basato sulla visione personale del leader Kony sui dieci comandamenti cristiani.
Kony si è macchiato dei peggiori crimini di guerra, compreso quello di aver sequestrato circa 30000 bambini, strappandoli alle loro famiglie e avviandoli alla vita di soldati.
Questa testimonianza toccante ci giunge attraverso Jacob, un ragazzo ugandese che ha conosciuto l’orrore della guerra civile.
Ma cosa possiamo fare noi, semplici youtubers, per contribuire alla cattura di questo malvagio individuo? È presto detto: Donare! Donare denaro, condividere il video per rendere Kony famoso a tutto il mondo, per rimuovere l’ignoranza e interrompere l’atteggiamento di indifferenza mantenuto dai governi della parte ricca del mondo. L’obiettivo dell’associazione no-profit, Invisible Children Inc., è di fare pressioni sul governo USA, affinché si impegni nella cattura del cattivo.
La presidenza Obama ha recentemente inviato 100 consiglieri militari in Uganda, non molto differenti da quelli inviati 50 anni fa in Vietnam che fecero gridare (giustamente) allo scandalo.
Questa parziale “vittoria” di questi “pacifisti”, però, ancora non basta: per non far cadere nel dimenticatoio quello finora fatto bisogna raccogliere denaro, bisogna finanziare l’operazione militare, legittimare l’intervento militare degli Stati Uniti in Uganda, facendolo pagare direttamente ai cittadini convincendoli che quello che stanno facendo sia la cosa giusta.

Purtroppo, finita la visione del video, termina la raccolta di informazioni da parte di una buona fetta dell’utenza di internet: il messaggio che questa organizzazione no-profit trasmette non può essere sbagliato, necessariamente deve essere qualcosa di giusto, i buoni soldati bianchi americani andranno nel continente nero e prenderanno a calci il cattivo ribelle.

Analizzando i dati, qualche perplessità in me è nata, lo confesso.
Innanzitutto l’azione del LRA in Uganda è praticamente assente dal 2006, quando l’esercito regolare ugandese lo ha scacciato dal territorio nazionale, ora, il gruppo di ribelli, ridotto ad un manipolo di poco più di un centinaio di individui, è sparso tra Sud-Sudan, Congo e Repubblica Centrafricana.
Non si hanno da tempo notizie dell’ubicazione di Joseph Kony.
Sembra strano che una Organizzazione no-profit cerchi l’appoggio dell'esercito americano, che storicamente non è famoso per le sue buone maniere nei paesi in cui avvia operazioni militari.
Altro dato che non può non generare perplessità sono i recenti studi geologici che testimoniano la presenza di un giacimento di 2,5 miliardi – 6 nelle previsioni più ottimistiche – barili di petrolio situato sotto la regione dei Grandi Laghi. Attualmente il giacimento non è sfruttabile proprio a causa dei numerosi conflitti etnico-politici che affliggono il Corno d’Africa: quale modo migliore di un insediamento stabile da parte di forze militari statunitensi per accaparrarsi questa ricca fonte di combustibile?
Altre opinioni descrivono l’atteggiamento degli Stati Uniti come una strategia politica per aumentare la sua influenza nel continente africano sempre più controllato dalla superpotenza cinese, ormai sempre più importante in Africa. La Cina dipende in maniera sempre più decisiva dall'Africa e rappresenta un partner meno condizionante rispetto ad Europa e Stati Uniti per il continente nero. La Cina punta ad uno sfruttamento subdolo, ma contemporaneamente supporta lo sviluppo africano: l’America sta perdendo la sua influenza sul continente nero e questo non può essere accettato dal governo statunitense.


Personalmente, credo che il Web 2.0 fornisca degli strumenti davvero potentissimi: a livello locale abbiamo potuto assistere a mobilitazioni di massa e creazioni di gruppi uniti da ideali comuni, per citarne uno, “il Popolo Viola”. Se volessimo guardarci intorno, troveremmo “Occupy Wall Street” e le sue varianti nelle città europee, le mobilitazioni in Russia in occasione delle recenti elezioni, tutte le rivoluzioni della primavera araba… insomma il Web e i social media abbattono la pigrizia, fanno aprire gli occhi alle persone, non sono causa, ma mezzo per le mobilitazioni. Questo strumento nelle mani sbagliate produrrebbe certamente danni e, forse Kony è un primo esperimento di manipolazione sociale di massa.
Certamente la figura di Joseph Kony non è un'invenzione, esiste, si è macchiato di crimini terribili e assicurarlo alla giustizia sarebbe una cosa che non ci farebbe certo dispiacere, ma non risolverà il problema dei bambini soldato in Africa, questo è sicuro…


Intanto, Jason Russel, regista del film e figura di spicco dell’associazione è stato internato all’ospedale psichiatrico di San Diego per esaurimento nervoso, colto a masturbarsi nudo in pubblico. Che siano rimorsi di coscienza? Incapacità nel reggere il peso della popolarità? Staremo a vedere.

2 commenti:

  1. bello quest'articolo. ma quali sono le tue fonti? intendo i dati a cui ti riferisci?

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  2. Alcune informazioni, in particolare la politica che porta avanti la Cina, mi sono state riferite da amici che sono sul posto, non solo in Uganda, ma pure Tanzania, Congo e Zambia, che effettivamente hanno riscontrato una presenza cinese sempre più invadente sul territorio, ma si trovano anche su internet queste informazioni, per citarti uno dei primi articoli che ho trovato adesso digitando "Africa Cina" su Google http://www.galileonet.it/articles/4f3d020072b7ab0c5300002c
    Sul petrolio in Uganda ho utilizzato Internet, in particolare un report realizzato da International Alert, un'organizzazione indipendente che da 25 anni ha come obiettivo la pace.
    Le informazioni riguardanti Kony e il suo esercito si trovano sempre in rete, tra le fonti ho consultato, ad esempio
    http://topics.nytimes.com/top/reference/timestopics/organizations/l/lords_resistance_army/index.html
    E per quel che riguarda la figura di Jason Russel in ospedale psichiatrico, il video è disponibile su YouTube, ma non te lo linko (ahahah)
    Spero di aver risposto alle tue domande, così non fosse, scrivimi pure :)

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